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Contributi volontari per la pensione, quali sono i costi e soprattutto, conviene versarli? Diamo uno sguardo più attento alla questione
Il momento della pensione è un traguardo importante che si raggiunge, nel corso della vita. Per molti, è un nuovo inizio, mentre per altri, un qualcosa a cui guardare con malinconia, segno del tempo trascorso.
Quando ci si appresta ad andare in pensione, perché si sta per raggiungere l’età per farlo, arriva il momento di dare anche uno sguardo alle varie finestre d’uscita, le possibili soluzioni per ritirarsi da lavoro, per sempre.
Tuttavia, se non si è dipendenti pubblici e ci si ritrova in determinate circostanze, come ad esempio, la perdita del lavoro, c’è una possibilità per andare in pensione, raggiungendo i requisiti contributivi richiesti.
Come? Versando dei contributi volontari. Essi consentono, infatti, a lavoratori dipendenti e autonomi, oppure iscritti a gestione separata o appartenenti alla Gestione Dipendenti Pubblici, di mettersi a pari con i versamenti, se si interrompe in modo temporaneo, oppure definitivo, il proprio lavoro.
Ma come funziona, e quali sono i costi del versare contributi volontari?
Contributi volontari, valutare costi e convenienza: i dettagli
Per poter versare i suddetti contributi, è necessario fare una richiesta all’INPS, facendo domanda online oppure, recandosi in un patronato.

Ora, l’Inps offre la possibilità di versare i contributi volontari, se si è in possesso di uno di questi due requisiti: il primo è l’aver lavorato per almeno 5 anni complessivamente, anche se non in maniera consecutiva, oppure, aver lavorato per un minimo di 3 anni, negli ultimi 5 anni, prima di presentare istanza per ottenere la suddetta autorizzazione.
Tra i contributi considerati validi, non ci sono solo quelli versati per il lavoro, ma anche riscatto universitario, o figurativi. Se una persona è interessata a richiedere di poter versare contributi volontari, può anche contattare il seguente numero gratis: 803 164 gratuito, se chiama da telefono fisso, oppure 06 164 164 se chiama da cellulare.
Se l’INPS, dopo accurata valutazione dell’istanza, decide di dare il via libera, l’autorizzazione non ha scadenza. Dopo aver ottenuto l’ok dell’INPS, si può procedere al versamento dei contributi, e lo si può fare online con PagoPA, oppure in bar, edicole, tabaccherie.
Naturalmente, i versamenti vanno fatti rispettando a pieno le scadenze, pena la loro nullità, ma sono rimborsabili. Ora, i costi dei contributi da versare dipendono in primis, dalla categoria a cui appartiene il lavoratore, e poi dal reddito percepito, in media, negli ultimi anni.
Per fare un calcolo preciso, basta moltiplicare il reddito per l’aliquota contributiva che riguarda una certa categoria. Se non si vuole ricorrere a contributi volontari, si può pensare di aprire un fondo pensione privato, come integrazione alla pensione pubblica.