Il primo caso, nella stessa zona di Bologna – Santo Stefano e quartiere Navile – c’era stato poco prima di Ferragosto, ora un nuovo caso di dengue è stato segnalato nella stessa zona. Scatta di nuovo una disinfestazione “mirata”, che continua anche oggi, domenica 13 settembre.
Un nuovo caso accertato a Bologna
Un caso accertato di malattia da virus Dengue interessa alcune aree dei quartieri Santo Stefano (la piazza nella foto in basso) e Navile. La dengue, ricorda il Comune, “è una malattia infettiva che normalmente ha un decorso benigno con una fase acuta che dura circa una settimana, mentre possono rimanere dolori articolari per alcuni mesi. La terapia è di tipo sintomatico e serve soprattutto a ridurre i dolori”.
È scattata la profilassi
Dopo la segnalazione, sono state immediatamente attivate le misure di profilassi: nelle notti tra venerdì e domenica si procederà con le disinfestazione delle aree pubbliche attorno all’abitazione della persona colpita (come previsto dallo specifico protocollo regionale) e delle aree che frequenta e con la disinfestazione e rimozione di eventuali focolai larvali accedendo alle aree private.
Il Comune conferma le criticità
Le “situazioni di criticità non possono che confermare- sottolinea Palazzo D’Accursio- la particolare attenzione del Comune sul tema della lotta alla zanzara tigre: i trattamenti periodici di prevenzione per evitare il proliferare della zanzara sono obbligatori per tutti i proprietari o conduttori di aree e terreni” in virtù del Regolamento comunale di igiene nel periodo aprile-ottobre e, nel caso di aree pubbliche (parchi, strade, edifici di proprietà) sono eseguiti dall’amministrazione cittadina.
Indispensabile la cooperazione dei privati
Nella nota del Comune si legge che: “È indispensabile che i soggetti privati provvedano a trattare con specifici prodotti larvicidi i pozzetti e i tombini di raccolta delle acque piovane, eliminino l’acqua dai sottovasi e non vengano lasciati secchi o contenitori con l’apertura rivolta verso l’alto, evitando in questo modo il ristagni idrici che possono essere oggetto di sviluppo larvale della zanzara tigre”.
Dopo Bologna, dove appena ieri notte è finita la disinfestazione in una delle zone più centrali, l’allarme dengue è scatto a Firenze.
Nel capoluogo toscano è partita la disinfestazione anti-zanzare, in via precauzionale, in due zone del centro storico, dopo che un giovane rientrato dal Brasile si è presentato all’ospedale per un controllo dopo essere stato curato nel paese brasiliano per la dengue, malattia infettiva tropicale causata da un virus che si trasmette solo tramite la puntura di zanzare del genere Aedes.
La notizia l’ha diffusa l’Asl. La disinfestazione riguarda “un’area di 100 metri intorno ai luoghi dove ha soggiornato e soggiorna” il giovane.
A Bologna disinfestazione finita a Santo Stefano
Nel quartiere Santo Stefano, uno di più belli e centrali di Bologna, oltretutto frequentato in questa stagione da molti turisti, è stato accertato nei giorni scorsi un caso di Dengue. Il caso è stato segnalato dal Dipartimento di Sanità Pubblica della Azienda Usl e avrebbe riguardato un cittadino domiciliato a Bologna.
Una malattia infettiva, ma con decorso benigno
La Dengue è una malattia infettiva, dovuta alle punture della zanzara tigre, e di solito ha un decorso benigno con una fase acuta che dura circa una settimana, mentre possono rimanere dolori articolari per alcuni mesi. La terapia è di tipo sintomatico e serve soprattutto a ridurre i dolori.
Disinfestazione fino a stasera, 14 agosto
È in corso un’attenta profilassi: nelle scorse notti fino a stasera, venerdì 14 agosto, ci sarà la disinfestazione delle aree pubbliche circostanti l’abitazione della persona colpita (come previsto dallo specifico protocollo regionale).
Sono interessate le vie Cartoleria, Rialto, Castelalta, Braina e parte di via Castiglione, con la disinfestazione e rimozione di eventuali focolai larvali accedendo alle aree private.
Devono pensarci anche i privati
È importante però che anche i privati provvedano a trattare con specifici prodotti larvicidi i pozzetti e i tombini di raccolta delle acque piovane, eliminino l’acqua dai sottovasi e non vengano lasciati secchi o contenitori con l’apertura rivolta verso l’alto, evitando in questo modo il ristagni idrici che possono essere oggetto di sviluppo larvale della zanzara tigre.